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Considerazioni e Conseguenti conclusioni



Considerazioni e Conseguenti conclusioni

Prima considerazione.

Nel 2004, l’allora ancora non ASD, “La Torre Brondello” presento Progetto “ Mtb Brondello, V. Bronda e Isasca ” ed in occasione della Conferenza Stampa di presentazione, ci veniva trasmesso da Giorgio Testa, allora titolare della attività di “ Noleggio Service ” in Saluzzo, la lettera che segue.

“Da tempo, nella mia mente ha fatto capolino una domanda: Possibile che così poche persone si siano accorte delle potenzialità turistiche della Valle Bronda ? ” Questa domanda è nata in me sin dal 1990, ovvero da quando iniziai ad esplorare la piccola valle in mtb. In dieci chilometri, avevo scoperto un concentrato di strade e sentieri, che permettevano una infinità di varianti e un grado di difficoltà che poteva soddisfare ogni “palato”. I panorami che si aprivano percorrendoli, man mano collegavano i due lati della valle, permettevano di ammirare la stupenda catena di montagne che andavano a culminare col possente triangolo di roccia che è il Monviso, il “Re di Pietra”.  La Valle Bronda offriva collegamenti con la Valle Varaita e due sue valli minori di Isasca e Valmala e con la Valle Po. Questa posizione strategica per il territorio del saluzzese, l’importanza di queste vie di comunicazione e le loro caratteristiche, la testimonianza delle numerose costruzioni di carattere religioso, rurali e civili, posizionati in tutti i punti strategici dei vari percorsi in modo da offrire i corretti riferimenti, a partire da Castellar, per passare alla Torre medioevale di Brondello, punto di primaria importanza di collegamento e riferimento visivo e strategico - il primo costruito nella Valle Bronda fin dall’anno 1100 - su ambe due i versanti orografici, passando dalla Valle Varaita, da Isasca fino al Colle di Gilba, passando dalla Valle Po, collegandosi a Martiniana Po, significa che chi ha vissuto in questa piccola valle e nelle valli circostanti, ha sfruttato nei secoli tutti i percorsi possibili per comunicare e commerciare. L’importanza di queste vie di comunicazione, ma anche l’importanza di quella “ storia millenaria, troppe volte dimenticata e sconosciuta a troppi ” deve far si che, quanti ne abbiano la possibilità, cerchino di fare in modo che, questo interesse per il territorio della Valle Bronda non resti chiuso in una nicchia. Più di una volta ho sentito dire “ Sono da lodare ed incoraggiare tutte le iniziative e le idee che possono portare risultati utili a salvaguardare e valorizzare il territorio, le bellezze, la cultura, le tradizioni i prodotti e le attività che in essa hanno sede e vivono, si sviluppano” Tutto vero, ma allora occorrerebbe avere fiducia in queste parole e nelle persone che ci credono veramente. Dieci – 10 anni or sono, avevo proposto ad alcune attività imprenditoriali della valle, di sponsorizzare una pubblicazione dedicata al Mtb, con percorsi da me preparati con pazienza durante le mie escursioni, in forma di “road book”, ovvero di indicazioni il più dettagliate possibili per permettere a chiunque di addentrarsi sul territorio. L’idea non piacque, specialmente alle amministrazioni comunali se non parzialmente con l’allora Sindaco di Castellar, Liliana Borretta e tutto restò nel cassetto. Vedere ora pubblicata la cartina di alcuni dei percorsi disponibili sul territorio, sapere che esiste un relativo sito internet, mi ha fatto veramente piacere. Peccato che quando ora qualcuno sta finalmente proponendo e realizzando queste idee, proposte e progetti, nel frattempo il mio interessamento per il mountain bike, sia andato man mano diminuendo a causa degli impegni di lavoro. Diffondere questa opera, diffonderne le idee, sviluppare progetti ed avere il coraggio di investire, queste sono le priorità che devono entrare nel DNA di chi vive sul territorio.

 

Non c’è molto da inventare, basta copiare e prendere spunti.

Copiare da chi da decenni ha saputo organizzare e valorizzare l’uso della bicicletta, e non solo, nelle valli d’Europa. Questi progetti, hanno, con il tempo e la costanza, dato frutti certi. Le Langhe, la Toscana, la Liguria, Il Trentino sono solo alcuni dei tantissimi esempi di come attraverso la bicicletta, o la bici da montagna / mtb o mountainbike – abbiano portato profitto e valorizzazione dei propri territori, ai propri territori. La Valle Maira stà puntando molto sui progetti legati alle 2 ruote ed i tedeschi, che per esempio si sono accorti di tutto ciò stanno “invadendo” pian piano la valle. Parola d’ordine per il futuro : collaborare. La filiera di interesse che può scaturire non si limita solo a chi lavora a contatto con il turismo; ricordiamoci sempre che il turista è anche imprenditore, in termini produttivi o culturali. Questo significa che vuole conoscere le realtà esistenti nel luogo che lo ha attratto ed è disposto a investire. 

Ripeto: Basta guardare le Langhe, la Toscana, il Trentino e quanti altri esempi, e sapergli proporre le informazioni necessarie ed utili ad interessarlo alle opportunità che sono state create per essere messe a disposizione e attenzione. Salvaguardiamo e promuoviamo senza mai stancarci, prima o poi … Perché dico salvaguardiamo e non salvaguardate ? Perché anche io continuo a crederci così come spero tanti altri. Sig. Alloi, lei gentilmente mi ha detto “forse abbiamo qualche cosa in comune che ha ragione e vale la pena di essere portato avanti ”.  Non siamo e non dobbiamo essere in pochi a perseguire queste aspettative. Grazie per la disponibilità, della considerazione e dello spazio che mi offre. A risentirci presto,Testa Giorgio – NOLEGGIO SERVICE - Saluzzo

Seconda considerazione

 

Chiaramente la Associazione “ La Torre Brondello ” è stata l’unica ad operare in ottemperanza a quanto per la ennesima

volta devo citare, espresso e auspicato fin dal 1975, dal Presidente Giuseppe Do, in quella guida turistica sulla Valle Po,

“.. per stimolare interesse...alle bellezze naturali, per i valori storico-artistici, culturali, linguistici, per gli usi ed i costumi spesso da noi stessi sottovalutati e dimenticati.... un piccolo contributo per sensibilizzare sulla necessità di 'salvaguardare' e tramandare questo nostro patrimonio lasciatoci in eredità...

Lo stesso Sindaco Morello Costanzo, sollecitato da questa nostra iniziativa, forse per dare un “aiuto” alle nostre azioni e

con la Amministrazione Comunale da lui guidata, decise un intervento relativamente alla creazione di ostello zona torre.

 

La Relazione Tecnica” relativa al progetto dell’Ostello, che riporto integralmente, diceva :“L’intervento porta con sé elementi caratterizzanti sia dal punto di vista culturale che ambientale.

Il progetto, nel suo insieme, riguarda, infatti, il recupero di un percorso che potremmo definire culturale ed ecologico, perché oltre a portare alla Torre dell’antico castello dei Brondelli, permette di entrare in un ambiente particolarmente bello e forte di valenze naturalistiche” La Relazione Tecnica faceva riferimento “alla necessità di inserire il complesso Torre e Ostello, in un circuito di interessi particolarmente attuali, messa a disposizione di tutti coloro che vogliono gustare tutte le ampie valenze finora citate” Nella Relazione Tecnica redatta all’epoca, dal Progettista Arch.to Mario Guasti si leggeva tra l’altro “ La Torre porta con sé i ricordi ed i significati della storia e testimonianze del tempo. Collocata in alto, sovrasta col suo fascino severo, la sua forza, sollecitando interessi, incuriosendo. Punto di riferimento storico, culturale, allarga la sua veduta, ricambiata, su tutta la valle, fino a giungere tra le colline di Langa ed i monti delle Alpi, la pianura, luoghi paesaggi spettacolari. Viene spontaneo, di fronte a tanta bellezza, chiedersi come mai, per tanto tempo, questa è rimasta isolata, non sconosciuta perché visibile a tutti, ma abbandonata senza riferimenti e inviti a visitarla ”

Terza considerazione.

E' doverosamente relativa ad una situazione parallela a quelle che sono le problematiche di Brondello. Da “La Stampa” del 19 agosto 2010 “E adesso si sale dove il bosco invade la civiltà” Ostana, il paese assediato dalla natura, destinato a morire, è diventato un laboratorio. L’autore Marco Albino Ferrari, parla del percorso che lui sta percorrendo in bici, la cui meta è Ostana. Sulla piazza principale ciò che colpisce è il silenzio. “ho letto dice l’autore, che censimento del 1921 fissava  abitanti di Ostana a 1187 unità mentre adesso sono circa 85 ( che comunque alla linea demografica fanno fare una impennata, visto che qualche anno fa erano una decina appena ). Mi aggiro per le strade di Ostana, il paese sembra assediato dalla natura, che preme da tutti i lati, penetra tra le case, si appropria dei ruderi, dei sentieri, dei terrazzamenti un tempo coltivati. Mi sorprende come il bosco riesca ad avanzare così velocemente, inesorabile, di stagione in stagione. In 4 decenni, le tracce dell’antica civiltà montanara sono state inghiottite dalla vegetazione.  E cosi gli animali selvatici prolificano,  come i cinghiali che di notte arrivano a girare per le strade deserte del paese tra le case, seguendo tracce di odori.

 



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Prima considerazione e Letera Testa Giorgio

Riflessioni e Conclusioni sulla Consideraz. 2_003 Riflessioni e Conclusioni sulla Consideraz. 2_003 (241,28 KB)
Riflessioni e Conclusioni sulla Consideraz. 2

Allegato alla Consideraz. 2 - Rocca Vezza DAlba_001 Allegato alla Consideraz. 2 - Rocca Vezza DAlba_001 (13,78 MB)
Allegato alla Consideraz. 2 - Rocca Vezza D'Alba

Riflessioni e Conclusioni sulla Consideraz. 3_003 Riflessioni e Conclusioni sulla Consideraz. 3_003 (931,51 KB)
Riflessioni e Conclusioni sulla Consideraz. 3

Allegato consideraz. 3Dove il Bosco invade la civilt_001 Allegato consideraz. 3Dove il Bosco invade la civilt_001 (4,15 MB)
Allegato consideraz. 3''Dove il Bosco invade la civiltà''