Conoscere Brondello ... per poterlo "Vivere"
Tutti coloro che in qualche modo sono interessati a Brondello, alla Valle Bronda, hanno sempre finito, riferendosi a questi luoghi, di parlare di verde, boschi, ambiente, storia e tranquillità.
Don Raso, parroco negli anni '50, sul bollettino parrocchiale nel 1970, in un ricordo sul 'suo' Brondello, scrisse '’a 10 km da Saluzzo, a 470 mt.s.m., a capo della 'ValleVerde' che si chiama Bronda, vi è un piccolo paese tranquillo che dà il nome a tutto, Brondello’’
Nel 1975, l'allora BIM Bacino Imbrifero Montano del Po, fece redigere al Dr. Roccavilla una guida turistica, nella prefazione della quale, il Presidente Giuseppe Do, scrisse:
'’ ... per stimolare interesse ... alle bellezze naturali, per i valori storici, artistici, culturali, linguistici, per gli usi ed i costumi spesso da noi stessi sottovalutati e dimenticati … Un piccolo contributo per sensibilizzare sulla necessità di 'salvaguardare' e tramandare questo nostro patrimonio … lasciatoci in eredità …'’
In quella guida si legge: '’ Nel saluzzese, ad ovest di Saluzzo, incuneata tra le 'superbe' valli del Po e del Varaita, si apre la timida, graziosa e verde Valle Bronda … si contrappone come sua naturale prosecuzione, la piccola valletta di Isasca, prima col suo bosco ceduo di castagni a cui poi subentrano i faggi. Valle Bronda, lunga poco più di 10 km. da Saluzzo, ma ricca di storia, storia millenaria, valle di cui si parlò in tempi lontani presso capitoli abbaziali e monasteriali, corti regali di risonanza non solo nazionale.'’
'’ Valle e storia dimenticata da tanti, da troppi ‘’ scriverà poi a conferma, Don Aimar, per 27 anni parroco di Pagno e poi anche di Brondello, nel suo libro '’ Pagno, un monastero, un paese, una storia millenaria ‘’
'’ Valle appunto dimenticata da troppi, e quindi valle e storia poco conosciuta '’ concludeva Don Aimar.